La scleroterapia emorroidaria è basata sulla iniezione di un agente sclerosante (Polidocanolo) all’interno delle emorroidi e nei tessuti mucosi nelle loro immediate vicinanze con lo scopo di occludere i piccoli vasi sanguigni emorroidari e creare una lieve retrazione cicatriziale della mucosa che evita il prolasso emorroidario.
L’esperienza con questa tecnica mi suggerisce, come nelle linee guida, di applicarla nei casi di emorroidi di I grado in cui il trattamento medico non è stato sufficiente a risolvere i sintomi del paziente. In particolare, ho trovato la tecnica di particolare efficacia quando il sintomo prevalente è il sanguinamento e ciò si spiega con l’azione sclerosante che il farmaco esplica sulla parete dei vasi emorroidari e che si traduce in una obliterazione di tali vasi. Dei benefici si possono osservare nel II-III grado in quanto l’effetto di sclerosi cicatriziale della mucosa, riduce la tendenza al prolasso esterno caratteristico di questi gradi.
Diversi studi scientifici recenti hanno dimostrato la superiorità clinica della schiuma espansa di Polidocanolo (cosiddetta scleromousse) rispetto alla forma tradizionale “liquida”. La schiuma, si ottiene miscelando la soluzione liquida con aria e quindi la concentrazione di farmaco è nettamente inferiore rispetto ad un pari volume formulazione liquida di partenza. Le concentrazioni inferiori compartano una riduzione delle possibili complicazioni che comunque, nella mia esperienza, sono molto limitate. Inoltre, per un meccanismo fisico, la schiuma diffonde dal sito di iniezione su una superficie maggiore. In sostanza la scleromousse garantisce una efficacia maggiore con minori complicazioni, migliorando il cosiddetto rapporto rischio/beneficio.
COME SI EFFETTUA Il paziente, che deve aver effettuato un clistere evacuativo un paio di ore prima, viene posto in decubito laterale sinistro (posizione di Sims) sul lettino dell’ambulatorio. Non sono previsti né incisioni o anestesia. Si effettua una anoscopia preliminare, servendosi dello stesso anoscopio da visita, allo scopo di identificare le emorroidi da trattare. A questo punto, tramite un ago dedicato, si inietta la schiuma (scleromousse) precedentemente preparata. L’iniezione è indolore in quanto viene praticata in una area dove non sono presenti terminazioni nervose dolorifiche (pertanto non vi è necessità di sedazione/anestesia). La procedura dura pochi minuti e dopo 10-15 minuti di osservazione il paziente può ritornare a casa e riprendere le sue attività abituali (tranne quelle sportive, per almeno 15 giorni).
La letteratura scientifica riporta complicanze come:
- Infiammazione leggera e transitoria nella sede dell’iniezione (in casi più rari si può verificare la necrosi della mucosa che appare come un’area circoscritta di colore violaceo il cui diametro può variare da pochi millimetri a poco più di 1 cm);
- Emorragia in corrispondenza della sede trattata; in genere di lieve entità e spontaneamente risolvibile;
- Reazione allergica che si manifesta con eruzione cutanea (arrossamenti, orticaria) o più raramente con sintomi respiratori (per tale motivo è importante che vengano segnalate eventuali allergie);
- Ritenzione urinaria che può richiedere l’applicazione di un catetere vescicale per alcune ore;
- Suppurazione delle ferite chirurgiche;
- Altre complicanze minori, quali la dermatite reattiva perianale, il bruciore, il prurito.
Nella mia esperienza, in una certa percentuale dei casi si manifesta solo un modesto fastidio o senso di peso per qualche giorno che regredisce spontaneamente ed è ben gestito con blandi analgesici. Per ridurre tale fastidio, preferisco trattare i gavoccioli emorroidari in più sedute, tante quanti i gavoccioli, distanziate da un mese l’uno dall’altro.