DE-ARTERIALIZZAZIONE EMORROIDARIA CON GUIDA DOPPLER (METODO THD®)

La De-arterializzazione Emorroidaria Trans-anale (che, quando eseguita con la guida Doppler, viene chiamata “metodica THD®”) con prolasso-pessia è una tecnica non escissionale di trattamento della patologia emorroidaria che si è notevolmente diffusa negli ultimi anni. Tale tecnica prende spunto dall’intervento di Morinaga descritto nel 1995 che, a sua volta, si era basato sugli studi anatomici di Stelzner. Quest’ultimo aveva dimostrato che il sangue afferente alla Rete dei Corpi Cavernosi Emorroidari proviene esclusivamente dai rami terminali dell’arteria Emorroidaria Superiore. Pertanto, legando selettivamente i rami terminali dell’arteria emorroidaria superiore, era possibile risolvere uno dei più gravosi sintomi della patologia emorroidaria: il sanguinamento.

La moderna evoluzione di questa tecnica, consiste nell’introdurre nel canale anale uno speciale anoscopio fenestrato, al cui apice è stata collocata una sonda Doppler. Questa è deputata al rilevamento del flusso dell’arteria emorroidaria superiore: ciò permette al chirurgo di identificare con precisione la sede dei rami terminali dell’arteria emorroidaria superiore. A questo punto si appongono delle suture (solitamente 6) nelle sedi identificate in precedenza (solitamente ad ore “1”-“3”-“5”-“7”-“9”-“11”). L’effetto di finale di questi punti è quello di ridurre l’iper-afflusso sanguigno alle emorroidi che vanno incontro ad un processo di “acquattamento”.

1- Emorroidi interne ed emorroidi esterne patologiche (lato sinistro dell’immagine)
2- Con apposito anoscopio fenestrato dotato di sonda Doppler, vengono individuati e poi legati con un punto i rami terminali delle arterie emorroidarie superiori: si ottiene una devascolarizzazione delle emorroidi
3- Viene eseguita una “plissettatura” della mucosa che risospende le emorroidi senza asportarle: emorroidopessia

A ciascuna di queste legature viene generalmente associata una emorroido-pessia: essa consiste in una “plissettatura” della mucosa che riporta le emorroidi, senza asportarle, all’interno del canale ano-rettale. 

La de-arterializzazione con prolasso-pessia ha conquistato il favore dei Pazienti (prevalentemente per un ridotto dolore post-operatorio) e dei Chirurghi (per la facilità di esecuzione). Tuttavia non bisogna dimenticare che questa tecnica, secondo i dati forniti dalla letteratura scientifica, è associata ad un più alto tasso di recidiva della patologia emorroidaria rispetto agli interventi più tradizionali. Inoltre non è da considerarsi del tutto priva di dolore post-operatorio e richiede un, seppure più blando, piano analgesico post-dimissione.

 

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